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Perché il cane attacca il padrone?

Negli anni passati ci sono stati molti casi di cronaca dove il cane attaccava il padrone, senza motivo. Perché il cane attacca il padrone?
Sono impazziti di punto in bianco? Si rivoltano senza una motivazione?
Scopri di più in questo articolo!

Perché il cane attacca il padrone: la percezione dell’animale oggi

Oggi si tende a dare una visione umana, quasi vicina all’uomo, dell’animale che ci accompagna tutta la vita. E’ come se guardassimo con un paio di occhiali particolare il nostro cane: sembra che provi piacere di fronte ai giochi, che si commuova insieme a noi e altri comportamenti animali a cui si danno interpretazioni umane.

Certo, gli animali provano emozioni e sognano anche loro, ma bisogna ricordare che sono animali e non hanno nulla in comune con noi se non per il fatto di essere mammiferi.

Tutti gli animali ragionano e rispondono ad istinti che sono diversi da quelli dell’uomo, quindi è necessario interpretare i segnali con i suoi canoni e non i canoni degli umani. Quindi, si deve togliere il paio di occhiali da “essere umano” e indossare il paio d’occhiali “essere canino”.

Ecco quindi la chiave per cercare di capire perché il cane attacca il padrone.

Perché il cane attacca il padrone: di chi è la colpa?

Se il cane attacca il padrone, non è colpa del cane ma del padrone. 

Un cane che si sveglia al mattino con l’idea di aggredire coloro che gli hanno sempre fornito il cibo indispensabile alla sua sopravvivenza, è uno scenario impossibile.

Quando ciò accade è perché l’animale li considera pericolosi per la sua esistenza e desidera allontanarli.

Per il cane mordere è un comportamento naturale e lo impara fin da subito.
Lo fa per 3 principali motivi:

  1. Difendersi dai soggetti che reputa pericolosi per la sua sopravvivenza;
  2. quando altri membri del branco di rango inferiore non accettano di sottomettersi;
  3. per cacciare.

Nel mondo animale, quando ci si accorge che nel proprio ambiente non si trovano dei vantaggi si cercano altrove risposte alle proprie esigenze.

Ad esempio: un cane che ha bisogno di correre, vivere all’aria aperta se si troverà a vivere la maggior parte del tempo in appartamento non potrà fare nulla e quindi per ristabilire l’ordine azzannerà il proprio padrone.

E’ il padrone che deve imparare a diventare un buon leader dell’animale.
Con coloro che sanno diventare i suoi leader, il cane ha solo e sempre interesse ad instaurare un ottimo rapporto dal quale trarne benefici per la sua sopravvivenza.

Qualsiasi componente della famiglia, anche un bambino di pochi anni, può risultare un leader per il  suo cane e quindi essere dispensato da qualsiasi aggressione, rimane necessario però che si rispettino alcune regole durante la crescita e la gestione dell’animale.

Perché il cane attacca il padrone: errori da evitare nella crescita del nostro amico

Ci sono alcuni errori da evitare quando si cresce un cane: averlo fatto socializzare troppo con persone estranee alla famiglia, averlo sottoposto a varie forme di addestramento,
averlo cresciuto in casa con gli stessi diritti di un famigliare, averlo sgridato o punito senza che lui ne capisse il motivo, aver invaso la sua privacy di animale, avergli imposto condizioni contro la sua natura, essersi dimostrati pericolosi per la sua sopravvivenza.

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5 cose che probabilmente non sai sui chihuahua

Lo si ama o lo si odia. Una cosa è sicura: il chihuahua fa parlare di sé.

La cultura di massa li etichetta come cani che abbaiano sempre e sono dei rompiscatole. E’ davvero così? Scopri questa e altre 4 cose che probabilmente non sai sui chihuahua!

I chihuahua sono cani che amano la compagnia e sono molto giocherelloni

Chi possiede uno di questi cane lo potrà sicuramente testimoniare: i chihuahua sono dei cani a cui piace il movimento, sono attivi e piace giocare. Nonostante sia piccolo possiede una grande forza e vivacità che lo porta a essere sempre in movimento ed è un cane fedele al proprio padrone.

L’amicizia tra chihuahua e uomo è millenaria

Le origini del chihuahua si perdono nell’alba dei tempi. Alcune fonti sostengono che il chihuahua sia nato nel Messico settentrionale, nella zona dove sorge la città Chihuahua.

I progenitori dei chihuahua, i techichi, erano allevati dai Toltechi, antica popolazione che abitava in quella zona.

L’attuale chihuahua sarebbe l’incrocio tra i techichi e un cane importato dagli spagnoli quando conquistarono il Messico: il perro chihuahueno.

Era considerato un degno compagno nell’aldilà

Per gli aztechi il techico era visto come un cane guida nell’aldilà.

Così, quando una persona moriva, ne sacrificavano uno per accompagnare il defunto nel mondo eterno.

Sandro Botticelli dipinse un Chihuahua nella cappella sistina

Sandro Botticelli, dipinse un piccolo chihuahua nella cappella sistina 10 anni prima della scoperta dell’America da parte di Colombo, mettendo in dubbio la teoria per cui i chihuahua siano un incrocio nato in Messico.

Il chihuahua può vivere fino a 20 anni

Il chihuahua è un cane longevo e può vivere dai 12 fino ai 20 anni. Con una buona alimentazione, visite veterinarie ogni 6-12 mesi e tanto affetto, il tuo Chihuahua può vivere davvero a lungo.

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La leggenda del Ponte Arcobaleno

come gli indiani d’America affrontavano il lutto del proprio animale

Che cos’è la leggenda del Ponte Arcobaleno? E da dove nasce?

Condividere la propria vita con un animale si tratta di vivere una storia d’amore incondizionato in cui i piccoli gesti, il rispetto e la quotidianità giocano una parte importantissima.

Gli animali diventano a tutti gli effetti dei membri della nostra famiglia: diventano i nostri confidenti, i nostri fratelli, i nostri cuginetti.

Infatti quando passano a miglior vita, si provano le stesse fasi del lutto che si prova per un parente o persona molto vicina a noi. In questo concordano molti psicologi e scienziati e tutte le persone che ci sono passate: la perdita di un animale è un trauma che ci lascia un immenso vuoto nel cuore.

La leggenda del ponte arcobaleno: La storia

Il mito del Ponte Arcobaleno ha origini antiche e fa parte delle leggende degli antichi indiani d’America, popolo sempre legato alla natura e agli animali.

Questa storia nasce per dare speranza che ci sia una vita dopo la morte per i nostri fidati amici a 4 zampe e per spiegare la loro dipartita.

Il ponte arcobaleno si trova alle soglie del paradiso e si chiama così per via delle meravigliose piante, profumati fiori e ruscelli dorati che lo abitano.

In questo posto magico arrivano i nostri animali dove giocano, si rincorrono e vivono una vita di felicità.

Qui trovano tutto: cibo, acqua, amici e tane in cui riposare.
Esiste soltanto la felicità e tutte le malattie vengono eliminate all’ingresso di questo fantastico posto.

Tuttavia, in questo posto magico manca solo una cosa: quel posto chiamato casa.
Infatti ai nostri amici mancano le carezze quotidiane, mancano tutte quelle piccole grandi attenzioni che davamo nel mondo dei vivi.

Ecco perché continuano a scrutare oltre le colline che arrivi qualcuno che li abbracci forte e li faccia sentire a casa.

Un giorno, quando lasceremo questo mondo, li ritroveremo oltre il Ponte Arcobaleno e potremmo riunirci ancora in un abbraccio. In un abbraccio di quelli che si danno alle persone che amiamo e a cui vogliamo bene.

Citando la storia:

“Tutti i sensi saranno all’erta, il corpo vibrerà di eccitazione, le zampe faticheranno a star ferme e il cuore palpiterà di impazienza. Poi, con un balzo in avanti, riprenderà a correre senza quasi sfiorare il prato sotto di sé, perché, ti avrà visto e riconosciuto arriverà da te quasi volando, lo raggiungerai senza fatica alcuna, e vi abbraccerete ridendo, consapevoli che niente più potrà dividervi ancora. Ritroverà le tue mani e la tua voce, e tu il piacere di accarezzarlo e di godere del suo affetto incondizionato che tanto ti era mancato, sebbene mai era venuto meno il ricordo di lui, sempre vivo e presente.

E, allora, attraverserai in sua compagnia il Ponte Arcobaleno, che vi vedrà uniti per sempre.”

 

Qui puoi acquistare un libro che si ispira alla leggenda => “La Leggenda del ponte arcobaleno”-Maria Valletti Ghezzi

Qui invece un video dove viene approfondita la leggenda=> “Il ponte dell’arcobaleno- il paradiso dei cani, dei gatti e tutti gli animali che ci hanno lasciato”

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Cani che soffrono il caldo: 5 passi per aiutarli

I nostri amici a 4 zampe soffrono il caldo in modo diverso da noi. Che cosa è meglio fare per evitare conseguenze spiacevoli al nostro fidato amico?

Proprio perché i cani hanno una minore capacità di termoregolazione, sono più esposti al rischio di essere esposti al colpo di calore. 

Sì, ma come si può riconoscere il colpo di calore? 

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Il colpo di calore: come riconoscerlo

Il colpo di calore si presenta nel cane sotto diversi sintomi tra cui un respiro affannoso, temperatura corporea alta, battito cardiaco accelerato  e difficoltà a camminare. Se si notano questi sintomi è necessario intervenire tempestivamente prima che la situazione si aggravi:

  1. Portarlo subito dal veterinario;
  2. mettere la nostra amica/ il nostro amico all’ombra;
  3. dargli da bere e raffreddarlo con del ghiaccio secco.

Quindi come fare per evitare il collasso?

  1. Avere dell’acqua fresca sempre con sé;
  2. evitare di fare passeggiate durante le ore più calde della giornata (dalle 11.00 alle 16.30);
  3. mai lasciare il cane sul terrazzo, sul terrazzino o a contatto con del suolo che emana calore;

Comunque, durante la stagione estiva si consigliano di fare questi passi per evitare al cane problemi spiacevoli durante l’estate:

  1. Profilassi: esistono diversi prodotti repellenti per evitare punture di zecche e zanzare e quindi per il benessere del vostro cane. Abbiate cura di usarli per evitare malattie indesiderate!
  2. Acqua: fate bere molto il vostro cane sia in casa che a spasso. Quindi, portate sempre con voi dell’acqua in bottiglietta con una ciotolina.
  3.  Per i viaggi in auto: evitate di lasciare il cane in macchina per molto tempo, anche se con i finestrini abbassati. Oltre ad essere percepito come un episodio di maltrattamento, le temperature in macchina sono sempre molto alte.
  4. Passeggiate: scegliete sempre dei percorsi ombreggiati ed evitate di uscire durante le ore più calde della giornata
  5. Tosatura del cane: tosare il proprio cane permette di mantenerlo al fresco, ma lo espone ai raggi del sole e si rischia di avere dermatiti indesiderate.
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Dove seppellire il proprio cane

Seppellire il proprio cane in cimiteri dedicati sta diventando sempre di più una pratica consolidata. Nell’arco di circa 10 anni questo trend è aumentato, non solo per un cambiamento della visione del cane ma anche perché è un bisogno sempre più sentito dai possessori del pet.

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Dove seppellire il cane: cosa dice la legge

La legge dice che per seppellire il proprio animale in un terreno di proprietà (ad esempio, nel proprio giardino) si devono rispettare delle regole.
Innanzitutto serve il certificato di morte del veterinario che attesti la morte e l’assenza di malattie infettive.

Per quanto riguarda la fossa, deve essere grande il necessario per ospitare il nostro compagno di vita e non deve essere troppo profonda per evitare di contaminare possibili falde acquifere.

Assolutamente vietato è seppellire un animale in terreni demaniali o pubblici!

Cimiteri per animali

Una utile soluzione è quella di rivolgersi ad un cimitero per animali.
In questi anni è possibile dare una degna sepoltura a Fido in un terreno dove può riposare in pace e si può andare a trovare, come se fosse un proprio caro.

In Italia sono presenti servizi funebri per animali (non sono tanti ma ci sono) che si occupano della cremazione della salma, di restituirla al padrone oppure di seppellirla, appunto, in un cimitero per animali.

Ambulatorio

Un’altra opzione, per chi non può seppellire l’animale nel proprio terreno, può affidare la salma del proprio amico al veterinario che darà l’incarico ad una ditta esperta nella cremazione degli animali.
Come alternativa, un po’ più costosa, è quella di andare direttamente al centro di cremazione per gli animali.

Adempimenti burocratici

Come per le persone, è necessario comunicare lo stato di morte del proprio cane entro 15 giorni dal decesso all’anagrafe canino regionale(il periodo di tempo varia da regione a regione, è sempre meglio chiedere al proprio veterinario).

Inoltre, è assolutamente vietato gettare il corpo di animali nei cassonetti: pena una salatissima sanzione economica!!!